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MARCIA PER LA PACE

fotogallery dell'evento (con video) al seguente link: https://photos.app.goo.gl/gUYzU1QpKmMohR88A

UNITI PER LA PACE

Marzia Meo

L'Istituto Comprensivo Giovanni XXIII scende in piazza in segno di solidarietà al popolo ucraino.

In questa fredda mattina d’inverno, Mercoledì 9 Marzo, tutti insieme ci siamo ritrovati nella piazza di Palagiano e tutti insieme abbiamo gridato dal palco della “pace” la nostra voglia di vita, di amore, di serenità per il popolo ucraino. Alla presenza del sindaco e delle associazioni locali, i nostri ragazzi hanno dato vita ad un momento di intensa riflessione su una guerra che tiene il mondo intero col fiato sospeso. E’ ora di disarmare il mondo, è ora di ritornare a vivere come fratelli!

I bambini della scuola primaria hanno recitato e commentato la poesia “A Mia” della maestra Laura Scipioni dell’Istituto Comprensivo Canevari di Viterbo. I ragazzi della scuola secondaria hanno letto un commento ai versi di Gianni Rodari dedicati alla “Luna di Kiev”.

I canti “Imagine” di John Lennon, “Esseri umani” di Marco Mengoni e “La guerra di Piero” di Fabrizio De Andrè hanno concluso la nostra partecipazione alla manifestazione.

A MIA

Dedicata alla piccola Mia, nata a Kiev nei sotterranei della metropolitana durante i bombardamenti, è già un inno alla voglia di riannodare i fili spezzati dal conflitto in Ucraina. Pensieri toccanti che amplificano i sentimenti di fratellanza e solidarietà.

(Testo)

Ninna nanna sotto le bombe,
gallerie che son culle, e son tombe,
apri gli occhi e sei già sotto terra,
non spaventarti, piccina, è la guerra.
Niente fiocchi sulla tua culla,
niente coperte, qui non c’è nulla,
ma c’è un seno pieno d’amore
che ti accoglie senza rumore.
Ninna nanna, fai sogni belli,
sogna che tutti siamo fratelli,
sogna di un mondo senza confini,
con liberi uomini, donne e bambini.
Sei piccola luce, sei grande speranza,
ti auguro Pace, ed è già abbastanza.

LA LUNA DI KIEV (Di Gianni Rodari)

In questi giorni così dolorosi per l'Ucraina e per i suoi figli, facciamo nostre le intense parole della poesia di Gianni Rodari dal titolo La luna di Kiev: una filastrocca pubblicata per la prima volta nel 1960 e oggi quanto mai attuale per adulti e bambini per il suo valore di appello accorato all'unione e alla solidarietà tra gli uomini. In giornate delicate per l’equilibrio mondiale come quelle che stiamo vivendo, leggere La luna di Kiev ci ricorda che siamo tutti sotto lo stesso cielo e che l’umanità intera è unita al di sopra di ogni differenza culturale, politica, sociale, nel nome di un bene supremo, la vita. Ed è nel nome della vita che noi siamo qui insieme e continuiamo a credere nella pace. E con i versi della poesia ci domandiamo: ci sono lune diverse? Ci sono cieli diversi? La luna di Roma splende ancora come quella di Kiev? Domande che oggi generano angoscia, dato che la luna su Roma e sulla nostra Italia non è mai stata così lontana e diversa da quella di Kiev, da quel cielo squarciato dalle bombe lanciate durante l’attacco russo. Chissà quanto dolore, quante lacrime, quanto sangue scruta      dall’alto sulla povera terra dell’Ucraina! Viviamo tutti sotto lo stesso cielo eppure non abbiamo ancora imparato a vivere come fratelli, non abbiamo ancora appreso dalla storia la lezione più importante: il ricorso alla guerra come strumento politico è stato, è e sarà sempre un male ed il prezzo più alto di ogni conflitto lo paga la popolazione inerme: uomini, donne, bambini innocenti.

(Testo)

Chissà se la luna
di Kiev
è bella
come la luna di Roma,
chissà se è la stessa

o soltanto sua sorella…

“Ma son sempre quella!
– la luna protesta –
non sono mica
un berretto da notte
sulla tua testa!

Viaggiando quassù
faccio lume a tutti quanti,
dall’India al Perù,
dal Tevere al Mar Morto,
e i miei raggi viaggiano
senza passaporto”.

 Un  grande uomo, che ha lottato tutta la vita per la libertà e la pace, Gandhi, nei momenti più difficili ripeteva queste parole: “Quando cado nella disperazione ricordo a me stesso che in tutta la storia, alla fine, la verità e l’amore hanno sempre vinto. Ci sono stati tiranni, ci sono stati assassini, e per un po’ sembrano invincibili, ma alla fine crollano sempre, ricordatelo.”

E allora crediamoci ancora e nutriamoci di speranza, tutti insieme! Continuiamo a  percorrere la strada della pace, con pensieri di pace, con parole di pace, con azioni di pace!

 

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