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COME VIVONO LA DIDATTICA A DISTANZA GLI ALUNNI DELLA SCUOLA PRIMARIA

La didattica a distanza e il “sapore” dell’aula

Rosa Guerriero

In questa terribile situazione dovuta all’emergenza sanitaria causata dal “Coronavirus” che obbliga a casa milioni di alunni, si sta mettendo in atto la didattica a distanza anche per i piccoli della scuola primaria. La scuola primaria vede protagonista la fascia di età più delicata in cui i bambini non sono ancora in grado di barcamenarsi tra materiali didattici virtuali, compiti che circolano via chat e altre soluzioni simili. 

Il Ministero, nelle sue linee guida per la didattica a distanza, ha dato un particolare rilievo alla scuola primaria, invitando noi docenti a ricercare un giusto equilibrio tra attività didattiche e momenti di pausa, in modo da evitare i rischi derivanti da un'eccessiva permanenza davanti agli schermi. La proposta delle attività deve consentire agli alunni di operare in autonomia, basandosi innanzitutto sulle proprie competenze e riducendo al massimo oneri o incombenze a carico delle famiglie nello svolgimento dei compiti assegnati. I bambini, seppur controllati, devono essere autonomi nella relazione con le maestre e i compagni, bisogna lasciar loro il proprio spazio senza togliere la libertà che hanno a scuola. L’ideale è, persino, lasciare usare loro le cuffie auricolari, e invitare il genitore a non restare insieme al figlio durante le attività.

Chissà… forse… può essere utile per non suggerire le risposte alle domande delle maestre!

Le maestre devono controllare che vengano svolti i compiti assegnati, usando la correzione dell’errore come il più importante dispositivo di apprendimento.

Aspetto molto importante in questa delicata fase d’emergenza è mantenere la socializzazione, anche con un semplice contatto a distanza, stabilire sempre un rapporto più intenso e ravvicinato, seppur nella virtualità dettata dal momento. Gli alunni chiedono di poter ascoltare le voci delle proprie maestre e dei compagni di classi e di incrociare gli sguardi rassicuranti di ogni insegnante, per poter confidare paure e preoccupazioni e al bisogno chiedere aiuto. Infatti alla domanda “Cosa ne pensate della didattica a distanza?” posta agli alunni di terza classe della nostra scuola primaria, riportiamo questa risposta che racchiude il pensiero di tutti: “Secondo me la didattica a distanza è un’ottima idea per andare avanti e per non perdere i contatti in questo brutto periodo, perché sono sicura che non ritorneremo a breve a scuola, ma una cosa è certa che la scuola è la scuola e per me è molto difficile stare lontana dalle mie insegnanti e dai miei compagni. Mi mancano: le scritte sulla lavagna, le maestre che spiegano la lezione sedute alla cattedra, la mia aula, il mio banco, la campanella, il nostro corridoio. Tutte queste cose mi mancano tantissimo ma sono sicura che ce la faremo e ritornerà tutto presto alla normalità.

Sicuramente per i piccoli alunni la normalità è stare tra i banchi di scuola dove l’insegnante, attraverso gli ambiti disciplinari, insegna anche UMANITA’ che è più facile da trasmettere attraverso la presenza reale e non quella virtuale.

Nell’attesa che tutto possa tornare “normale” gli insegnanti ringraziano i genitori che ogni giorno collaborano perché questa “nuova” didattica si svolga al meglio e ringraziano i loro alunni che riempiono virtualmente ogni loro istante reale della giornata!!

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